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CHI SONO

Mi presento

Ho 51 anni e faccio la giornalista. Dirigo la Fondazione Italiana Diabete, che finanzia la ricerca di una cura al diabete di tipo 1 e sostiene nella quotidianità le persone con diabete. Dopo esser stata capolista di “Milano in Salute per Beppe Sala Sindaco” alle passate elezioni comunali, sono Assessore al Welfare, Salute territoriale, Educazione e Ambiente del Municipio 1. Sono nata a Roma, mi sono trasferita a Milano quasi 30 anni fa. Milano è la città che ho scelto e che amo. È la città in cui mi sono sposata, con un milanese doc, entrando a far parte di una splendida famiglia allargata con cinque figli, tutti maschi. Sono giornalista professionista da più di 25 anni, manager televisivo, esperta di comunicazione, media, marketing e campagne sociali, docente di linguaggi televisivi e video-giornalismo. Ho lavorato per i principali network italiani e diretto telegiornali e canali tv nazionali. Sono molto fiera, tra le altre cose, di aver vinto il Premio Ilaria Alpi nel 2011 per un reportage sulla rivoluzione in Libia e di aver costruito importanti campagne di sensibilizzazione sociale rivolte ai ragazzi. 

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La mia battaglia per i più fragili

Dopo aver ricevuto moltissimo dalla vita, ho deciso di ridare indietro e mettermi al servizio della comunità dei malati di cui faccio parte e della ricerca scientifica. Ho 5 malattie inguaribili, di cui il diabete di tipo 1 è la più grave, assieme ad altre patologie autoimmuni. Il diabete di tipo 1, confuso con il più comune diabete di tipo 2, colpisce ad ogni età, anche bambini molto piccoli, esige controlli ripetuti e continue iniezioni di insulina. È l'unica patologia nella quale il malato decide in autonomia le dosi di un farmaco potenzialmente mortale. Ho dovuto stringere un "contratto a vita" con la malattia e quindi con la sanità lombarda. Questo mi ha spinto nel 2018 a lasciare il mio lavoro originario per dedicarmi a tempo pieno ai diritti dei malati, alla raccolta fondi per finanziare la ricerca e alla corretta divulgazione medica. Essere anche amministratrice locale mi permette di supportare i più fragili nel mio territorio. In questo anno di lavoro in Municipio ho aperto due sportelli di orientamento psicologico per i ragazzi, sostenuto con corsi di intensivi di italiano le donne Ucraine in fuga dal conflitto, lavorato con i bambini e i ragazzi per facilitare l’espressione dei loro diritti e la rappresentanza delle loro istanze. Infine, ho incrementato le reti a sostegno delle persone che vivono in stato di disagio estremo e delle persone con disabilità. 

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Perchè mi candido

Mi candido a Consigliera Regionale della Lombardia nella lista “Patto Civico per Majorino Presidente” perché da malata, attivista per i diritti dei fragili e amministratrice locale non posso accettare che l’accesso alle cure non sia più un diritto, ma si sia trasformato in un privilegio. 
Oggi, in Lombardia, se vuoi essere curato in tempi rapidi e in maniera efficace il più delle volte devi pagare. Altrimenti aspetti e il tempo che passa, se sei malato, può uccidere. Avere una malattia, essere disabili, non avere accesso alle cure per ragioni economiche o di altro tipo, non solo riduce l’aspettativa di vita, ma porta via tempo, denaro, risorse alla persona e alla società. Voglio una Regione che rimetta al centro le persone e i loro bisogni, prima di tutte le più fragili: i malati cronici, le persone con disabilità. La Regione dovrebbe facilitare l’esistenza di chi ha già molte difficoltà, dovrebbe promuovere e incentivare la prevenzione delle malattie, fare in modo che i bambini imparino sin dalla scuola a voler bene a sé stessi e all’ambiente che li circonda. Desidero cambiare le cose dall'interno, esprimere la nostra volontà dove si decide del nostro futuro, per riuscire a migliorarlo, perché dopo 28 anni di centro destra stiamo andando verso un sistema che curerà solo chi se lo può permettere e i primi a soffrirne siamo noi fragili.

CHI SONO

PROGRAMMA
Cosa farò in Consiglio Regionale

PROGRAMMA

PER DARE VOCE E PIU’ DIRITTI AI FRAGILI

Chiunque abbia una malattia cronica o rara, comunque inguaribile o una disabilità è in tutto dipendente dalla Regione per la sua qualità di vita, quella dei suoi familiari e anche per la stessa durata della sua vita, che dipende grandemente dall’assistenza che riceve.

 

Io voglio rimettere al centro le persone: malati e persone con disabilità non sono prestazioni da erogare, ma soggetti portatori di bisogni; non sono solo fonti di spesa, ma un valore attivo e propulsivo all’interno delle Istituzioni e della società e devono poter prendere parte al processo decisionale che definisce le loro vite e avere strumenti per far valere rapidamente i loro diritti.

  

Queste le misure per ridare centralità ai malati e alle persone con disabilità:

  • Istituzione di un Garante della Salute: figura indipendente che promuove e difende i diritti dei fragili per migliorare il Servizio Sanitario Regionale

  • Consulta Permanente delle Associazioni: con i rappresentanti delle persone con patologie e disabilità e dei loro caregiver, che prenda parte al processo decisionale che li riguarda

  • Registri di Patologia e delle Disabilità: strumenti indispensabili per comprendere i bisogni e programmare l’assistenza e la prevenzione.

  • Riorganizzazione dell’assistenza domiciliare e scolastica

  • Agenzia della vita indipendente e riconoscimento dell’assistente personale per permettere alle persone con disabilità una vita pienamente inserita nella società

  • Istituzione di un fondo regionale per progetti di inclusione per i bambini con disabilità: 10 milioni recuperati dalle spese di rappresentanza della giunta

  • Fondo regionale integrativo per il sostegno delle persone non autosufficienti

PERCHE’ IL DIRITTO ALLA SALUTE SIA ASSICURATO A TUTTI

La salute deve essere diritto assicurato a tutti, non solo a chi paga. E deve esserlo in tempi certi e con servizi di qualità. La salute è questione di tempo: il tempo in cui si accede alla diagnosi e alle terapie, il tempo in cui si accede ai controlli per evitare l’avanzamento delle complicanze per le persone con cronicità. 28 anni di centro destra hanno smantellato la sanità territoriale e hanno favorito il privato. Nel 2021 i Lombardi hanno pagato, dalle loro tasche, prestazioni sanitarie per 8,5 miliardi di euro, oltre alle tasse. È inaccettabile. È essenziale spostare i fondi regionali verso la sanità pubblica dal privato convenzionato, ricostruire la rete dei Medici di Medicina Generale, dei consultori familiari e portare a compimento con servizi sensati e programmati le Case di Comunità.

Alcuni strumenti per accorciare le liste d’attesa e dare a tutti un medico in tempi rapidi:

  • Digitalizzazione: incentivazione della telemedicina soprattutto nel controllo dei 4 milioni di cronici lombardi

  • Deburocratizzazione: liberare medici di famiglia e ospedalieri dalle incombenze burocratiche, lasciandole a figure amministrative specializzate con il tempo dei medici dedicato al 100% alla cura del paziente

  • Agenda Unica di Prenotazione per facilitare gli accessi dove ci sono disponibilità

  • Fascicolo Sanitario Elettronico: reale e con tutti i dati clinici e terapeutici

  • Investimento nelle professioni infermieristiche

  • Priorità alla prevenzione: incentivare la cultura della prevenzione, con un approccio “One health” e spingere alla partecipazione nei programmi di screening.

PER COSTRUIRE UN FUTURO

MIGLIORE PER I GIOVANI

Il futuro della Lombardia è rappresentato dai suoi ragazzi, che sono il 20% dell’intera popolazione. Per far fronte all’invecchiamento della popolazione e alla crisi demografica è necessario ridare fiducia e sicurezza ai ragazzi rispetto al loro futuro. E il futuro passa dal benessere mentale, dalla possibilità di progettare e creare una famiglia, trovare un lavoro soddisfacente e una casa e, non ultimo, dal futuro ambientale del nostro territorio, poiché siamo nella regione più inquinata d’Europa:

  • Sostegno psicologico di base e implementazione della psicologia scolastica e di comunità

  • Contrasto al fenomeno dei Neet con corsi di riqualificazione professionale in risposta all’abbandono scolastico, maggiori possibilità di aggregazione sul territorio, aumento dell’offerta di istituti tecnici

  • Gratuità del trasporto pubblico per gli under 25

  • Politiche per l’affitto degli under 35 e destinazione di una parte dei 15 mila alloggi ALER sfitti a giovani e giovani coppie

  • Incremento degli asili nido pubblici

  • Piano di contrasto all’inquinamento atmosferico in tutta la Pianura Padana attraverso una strategia integrata (riscaldamenti, trasporti, agricoltura).

PER LA RICERCA BIOMEDICA, MOTORE

DI VITA E DI SVILUPPO

Senza ricerca non c’è salute, non c’è cura e non c’è sviluppo.

La Lombardia produce da sola il 70% della ricerca scientifica del paese. L’obiettivo è fare della Lombardia una delle regioni a maggior impatto scientifico e tecnologico non solo in Europa, ma nel mondo con la creazione di un Fondo per lo sviluppo scientifico a base regionale.

Propongo l’istituzione di un Fondo di Ricerca Regionale. Lo 0,5% del bilancio sanitario regionale investito in bandi internazionali cui possono accedere, in maniera competitiva, tutti gli scienziati del mondo purché utilizzino infrastrutture di ricerca lombarde. Con parte dei proventi della ricerca reinvestiti nel sistema sanitario pubblico.

Inoltre, la Regione deve dotarsi di una politica unitaria e organica sulle lifesciences, come volano di sviluppo economico e sociale, e coordinare gli interventi in materia di sanità, ricerca, filiera del farmaco, filiera dei dispositivi medici e istituti di ricerca pubblici e privati..

COME SI VOTA

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Sono candidata al Consiglio Regionale e mi può votare chiunque sia residente in Lombardia.


La scheda per votarmi è quella VERDE.


Per votarmi:
•    Metti una X sulla lista “Patto Civico per Majorino Presidente”
•    Scrivi ULIVI accanto al simbolo della lista (vedi immagine)


Per votarmi è quindi necessario mettere una X sul simbolo “Patto Civico per Majorino Presidente” e scrivere accanto al simbolo il mio cognome: ULIVI. Questo è l’unico modo per dare a me la preferenza e permettermi di entrare in Consiglio Regionale.


ATTENZIONE: se vuoi esprimere una seconda preferenza dopo la mia, deve essere il nome di un uomo appartenente alla mia lista. Se voti per una donna o per una persona di un’altra lista le preferenze vengono annullate.

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